Breno
La cittadina è dominata dagli imponenti resti del Castello medievale, costruito verso l’anno 1000 sulla cima di un’altura abitata fin dal Neolitico, come testimoniano i numerosi reperti ritrovati (si tratta del più antico abitato riportato alla luce non solo in Valcamonica, ma nelle Alpi Lombarde). Fra i monumenti degni di nota, la rinascimentale chiesa di Sant’Antonio decorata con affreschi del Romanino e la Parrocchiale che conserva dipinti del Moretto, un altro grande della pittura bresciana del ‘500. La storia del paese e della vallata può essere ripercorsa nel Museo Civico Camuno, dove sono raccolti centinaia di oggetti, quadri, stampe, manoscritti, statue.
Cerveno
Ai piedi di una delle più belle montagne della Valcamonica, la Concarena, Cerveno custodisce nella sua Parrocchiale uno fra i più significativi esempi d’arte e fede popolare di tutte le Alpi: le 14 cappelle della Via Crucis, dove circa 200 statue a grandezza naturale narrano le tappe della Passione di Cristo. La maggior parte delle statue – di un vivido e talora grottesco realismo popolare – furono create dallo scultore camuno Beniamino Simoni, che realizzò 11 stazioni dal 1752 al 1761. Le rimanenti si devono a Donato e Grazioso Fantoni (1764) e a Giovanni Seleroni (1869).
Scultori e artigiani
Arte e artigianato: scolpire ed intagliare il legno è, in Valcamonica, un’antichissima tradizione, di cui si trova traccia negli altari, nelle cantorie, nelle statue che ornano da secoli le chiese e nelle botteghe dalle quali ancor oggi escono oggetti e mobili realizzati con grande sapienza artigianale. La grande scultura lignea camuna abbraccia un arco di tempo che va dal XV al XVIII sec. ed ha nelle famiglie Ramus di Edolo e Fantoni i suoi rappresentanti più significativi. Le opere più importanti si trovano nella parte alta della valle a Edolo, Monno, Incudine, Stadolina, Canè, Ponte di Legno, Precasaglio.
Foto: Maurizio Zanetti