Capo di Ponte
Tutelate come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, le incisioni di Capo di Ponte si trovano per la maggior parte nel Parco Nazionale di Naquane, il più importante ed esteso d’Europa fra quelli dedicati all’arte rupestre. Su un centinaio di rocce sono incise circa 30.000 figure: la più spettacolare è sicuramente la “Grande roccia”, istoriata con oltre mille figure realizzate (a volte anche sovrapponendosi le une alle altre) dalla fine del Neolitico all’Età del Ferro. Sempre nel comune di Capo di Ponte si trovano i due massi di Cemmo, che diedero il via, all’inizio del ‘900, alle ricerche sull’arte camuna: su uno di essi si trova la più antica raffigurazione di carro finora scoperta. Poco lontano dai massi merita una visita la pieve di San Siro che con San Salvatore, l’altra importante chiesa di Capo di Ponte, è uno dei più interessanti edifici altomedievali del Nord Italia.
Incisioni rupestri
In Valcamonica si trova la maggiore concentrazione di incisioni rupestri scoperta al mondo (finora ne sono state individuate circa 200mila). Raccontano la storia di queste terre, in un arco di tempo di 10 mila anni, dal Paleolitico al periodo romano e costituiscono un caso unico per la loro continuità temporale: dalle tribù primitive di cacciatori alle popolazioni ormai assimilate al mondo romano, i Camuni, per generazioni, incisero sulle rocce della loro valle simboli misteriosi, scene e oggetti di vita quotidiana, di caccia, di guerra, riti religiosi e propiziatori.
La rosa camuna
Una delle figure ricorrenti nelle incisioni rupestri è quella della cosiddetta “rosa camuna”, divenuta il simbolo della Regione Lombardia: la sua più antica rappresentazione è su una roccia di Crape.
Foto: Erich Ferdinand, stracd